martedì 25 giugno 2013

Ed ecco il racconto di come è nata Beatrice!



 16.2.2013

È l’una e mezza di notte, sono a letto da sola perché Dav ha ancora un po’ di febbriciattola e mal di gola e russa, la tv è accesa e io gioco al solitario con il telefonino, non ho proprio sonno, la giornata appena trascorsa è volata, mi sentivo in grande forma, ho pulito tutta casa, mi sono fatta una bella doccia e mi sono fatta la piega ai capelli, ho avuto anche tempo per fare dei buonissimi muffin al cioccolato con la Lelly, sindrome da nido? Boh, lo spero e intanto mi preparo per la notte… ma il sonno non arriva, anzi.

Ho qualche contrazione, non capisco, mi sembrano più serie di quelle preparatorie che ho avuto fino ad ora, vado in bagno, mi sento un po’ strana ma tranquilla e mentre sono sulla tazza capisco che mi si è rotto il sacco, credo in alto o comunque in una posizione strana, le acque sono chiare e io perdo liquido solo se mi alzo in piedi, mi metto a cavallo di un bell’assorbente notte super e decido di svegliare il papino.

“Credo si siano rotte le acque, forse è meglio che chiamiamo la nonna Elvia”. E così la povera nonna destata nel profondo dei suoi sogni si fionda per le strade deserte  e alle due e mezza arriva a casa nostra per passare la notte con Isabella.

È una bella sensazione, siamo tutti molto sereni e io sono felice perché tra un po’ conoscerò la mia seconda principessa.

Prendiamo la valigia e partiamo alla volta di Mirano, è una bella notte dall’aria frizzantina, il cielo è stellato e c’è un piacevole silenzio, le strade sono  sgombre e in un batter di ciglia arriviamo in ospedale, sono le tre e mezza, ci accolgono le ostetriche, mi visitano, sono dilatata solo di due centimetri ma dato che il sacco è rotto, mi ricoverano, inizia ufficialmente il mio travaglio quindi anche Davide può entrare in sala travaglio. Mi mettono in monitoraggio, la stanza è accogliente, siamo solo noi due ed  una notte tranquilla anche in reparto, ho le ostetriche tutte per me, quella che mi segue è giovane, simpatica ma molto professionale, mi piace e mi mette a mio agio, sì sì piccola Beatrice, è una notte ottima per nascere…

Iniziano le contrazioni un po’ più serie, sono distesa a letto, Davide è al mio fianco, io questa volta mi impongo di RESPIRARE BENE, cosa che non ho fatto con Isabella e che mi è costata cara!

Il dolore è in aumento, fa male cavoli non me lo ricordavo più così forte, però io respiro bene e mi sento davvero tranquilla, certo questa volta so a cosa vado incontro  sono di sicuro meno sconvolta dal dolore.

È passata un ora da quando siamo entrati e l’ostetrica mi fa andare nell’ambulatorio per controllarmi, ancora due centimetri, allora mi propone di stare seduta in modo da aiutare Beatrice a scendere per forza di gravità, mi siedo su una poltrona comoda nella nostra stanzetta, ci abbassano le luci e questo mi aiuta a rilassarmi, le contrazioni sono sempre più intense e ravvicinate ma io sono davvero brava, non urlo, non mi contraggo, respiro a fondo e tengo la mano di Davide che ha pure il coraggio di dormire dicendomi “Questa volta sei noiosa…”

Passa un'altra oretta, mi sembra un eternità a dire il vero, mi controllano di nuovo, “ancora due cm tesoro però il collo dell’utero è completamente appianato, vedrai che da qui a un oretta partorisci” io scendo dal lettino dell’ambulatorio smadonnando “ma non avevano detto che il secondo ci mette di meno?!”

Eeeeh sì cara mia, è proprio così… mentre cerco di rimettermi le mutande sento un incredibile, inconteneibile dolorosissima VOGLIA DI SPINGERE e penso “non è possibile Manu, hanno detto che sei di 2 cm, torna in camera”.

Ci metterò un quarto d’ora a tornare in camera per i dolori sempre più forti e per la sensazione bruciante della testina che spinge in basso, cavolo fa male,,, non è possibile mi ripeto, ha detto 2 cm… ma io ho malissimo e ho un urgentissimo bisogno di spingere, lo dico a bassa voce tra me e me, entrando in stanza, Davide non c’è ma dove cavolo è andato???

Non c’è nessuno e allora io urlo perché forse non riesco nemmeno a rimettermi a letto dal dolore e dall’impellenza “Ahhhhh IO SPINGO!!!” urlo, qualcuno mi sentirà, ma Davide dov’è????

E succede tutto così velocemente che non riescono nemmeno a portarmi in sala parto, le vedo arrivare in due, lamia ostetrica e una nuova che sta per montare in turno, (scoprirò più tardi che erano corse per sgridarmi per gli urli, perché mai si sarebbero aspettate una dilatazione così rapida) sono distesa a letto e spingo una volta, “Cavolo BRUCIAAAAA”, la mia ostetrica mi apre le gambe e mi dice “ quando hai voglia spingi tesoro” io penso “vedi, lo sapevo, anche Isabella mi ha fatto lo stesso scherzetto! Ho detto che ho voglia di spingere!”, un trambusto totale, gente che corre, ostetriche che chiamano il nido, e io ho troppo male e penso “fuori di qui piccola, ora mamma spinge davvero forte!” e con un urlo gutturale, senza nemmeno l’appoggio per le gambe, mi tengo con le mani sotto alle ginocchia, do la spinta più forte che posso e la sento letteralmente schizzare fuori!

Oddio è nata… svengo! E invece no, sto bene, sono stravolta ma sto bene e la vedo, vedo questo piccolo cosino con un cordone chilometrico, la prendono e la puliscono subito, sta bene, ma dove cavolo è Davide!?!?!

E mi accorgo che lui è lì… in corridoio, sulla soglia della stanza, fermo immobile, attonito, con una sola manica del camice infilata, è pallido, ha visto tutto poverino e sta piangendo, di terrore, lo avevano chiamato le ostetriche per farlo vestire in tranquillità, e in un secondo è successo il finimondo: io che urlo, le ostetriche che urlano, il ginecologo e quelle del nido che si catapultano nella stanza e poi lui vede sangue e la Cice che schizza sul fondo del letto. Ha preso tanta ma tanta paura povero amore mio, e mentre mi fanno baciare la piccola lui entra piano, mi guarda con gli occhi gonfi di lacrime e mi dice “non si fa così, ho visto tutto” il mio povero cucciolone che credeva mi stesse succedendo qualcosa di brutto… è stravolto per la vista del sangue, perché ha visto bene uscire Beatrice da dov’era e non credo fosse una vista molto romantica, si ripiglia subito però e si fa venire gli occhi lucidi per la sua seconda piccola principessa, la voglio attaccare subito e lei si attacca che è un piacere…

Per la seconda volta in vita mia, lascio che tutto vada come deve andare, e accolgo a braccia aperte questa meravigliosa, stravolgente, unica esperienza. Catturo le immagini, i volti di chi mi assiste, gli odori dell’ambiente, delle persone, i miei, quelli di Beatrice, e immagazzino tutto nel mio cuore nello stomaco, in quel posto speciale, che solo le esperienze più importanti della vita hanno.

Sono le 6.59 del 16 febbraio 2013, Beatrice Porrozzi è venuta alla luce, pesa 3,100 kg e misura 50 cm.

Siamo entrati alle tre e mezza, in tre ore e mezza sei nata, è stato intenso, veloce e spettacolare come può essere solo il  dare alla luce il proprio figlio!

Ci portano in stanza e finalmente me la riportano assieme al papà, lavata e vestita, così finalmente ho il tempo di guardarla davvero, di soffermarmi su ogni piccolo centimetro della sua pelle…

“Ciao… eri tu li dentro, come sei buffa, bella, ma buffa, assomigli tanto a tua sorella ma sei altrettanto  diversa. Sei una meraviglia piccolo amore mio, assomigli tanto al tuo papà, il cuore mi si gonfia di gioia, mi rendo conto che sto anche bene e sono davvero serena, ora voglio solo stare con te e non vedo l’ora che arrivi Isabella a conoscerti, sarà bellissima la nostre vita a quattro piccina, grazie di esserci, grazie per avermi scelta come mamma”.

Grazie Davide grande amore mio, hai visto che meraviglie ci escono fuori a noi le figlie?

Sento un onda calda di puro amore che mi avvolge, ci siamo io, te e il papà e tra un po’ arriverà Isabella, non c’è nulla di più che io desideri, nulla di più importante al mondo.

E per la seconda volta mi sento una donna forte e  immensamente fortunata, ce l’ho fatta piccolina, sei con noi, che il sole scaldi e illumini ogni tuo passo!

Ti amo, Vi amo!
 
 

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